Oggi è la festa della SANTISSIMA TRINITÀ
- nicoscopelliti
- 7 giu 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Il mondo si interroga se Dio esiste. A quanto pare molti oggi arrivano a concludere, con falsa sicurezza, che Dio non esiste. Bella conclusione! Noi cristiani, invece, rispondiamo e proclamiamo che Dio esiste, e mille sono le ragioni che ce ne rendono fermamente persuasi. Ma a differenza degli altri credenti in Dio, noi andiamo oltre l’esistenza di Dio: di Dio conosciamo molte caratteristiche come la sua eternità, la sua sapienza, la sua provvidenza, la sua misericordia, la sua manifestazione nelle opere da lui create. Non solo, possiamo affermare anche dell’altro ancora, conoscere qualcosa di infinitamente più alto, perché non conosciamo Dio solo dall’esterno, ma lo conosciamo nella sua vita intima, nelle misteriose profondità che lo costituiscono e ne ‘regolano’ il suo profondo mistero. Lo conosciamo non perché siamo più intelligenti degli altri, ma perché siamo discepoli di Cristo, perché Gesù ce ne ha parlato, Gesù ce lo ha rivelato.
Innanzitutto Gesù ci si manifesta come Figlio di Dio: lo afferma con la parola e lo conferma con i fatti. Se è Figlio ha un Padre, e tutta la vita di Gesù è continuamente rivolta al Padre suo. Gesù poi ci parla e ci manda lo Spirito Santo. Quindi veniamo a sapere che Dio non è unico nella persona, ma è trinità, cioè in Dio ci sono tre persone. Queste tre persone non sono confuse, sono distinte. Sono uguali, nel senso che non ce n’è una maggiore e una minore, una eterna e una che viene dopo. Conosciamo anche le caratteristiche personali di ognuna: il Padre è Colui che genera, il Figlio è colui che è generato e che perciò riceve tutto dal Padre, e poi c’è lo Spirito Santo che è Colui che presiede, che giustifica, che rende possibile la generazione. Il termine generazione lo intendiamo nel senso di trasmettere la vita, una vita uguale alla propria. Ma in Dio la generazione è intesa in senso assoluto, così che la generazione del Figlio comprende tutta l’attività del Padre, da sempre e per sempre. Per cui parliamo di “generazione eterna”, che è tutta vivificata dallo Spirito Santo, che è l’Amore.
Per concludere Dio è unico nella natura, natura che però è condivisa da tre persone. L’unità di natura fa di noi cristiani dei monoteisti che credono in un solo Dio, ma ci distingue nettamente dagli altri monoteisti perché non crediamo nel Dio solo, ma in Dio Trinità. Le conseguenze sono tantissime, anzi è una sola: siamo chiamati a partecipare alla vita divina e la caratteristica della vita divina, che tutte le compendia, è la comunione, anzi l’unità del Padre con il Figlio nello Spirito Santo. Noi possiamo fare un sacco di cose, ma saranno buone, saranno degne di Dio, se vissute nell’unità, se favoriscono l’unità. E’ dalla fede nella Trinità che derivano tutti gli altri comandamenti, in particolare i due comandamenti dell’amore, che Gesù ci ha consegnato in sua memoria. Se noi veniamo dalla Trinità, se noi siamo chiamati a partecipare eternamente della vita della Trinità, tutto quello che siamo e facciamo deve essere sotto il segno della Trinità, di una Trinità che vive nell’unità (nell’Amore). Faccio riferimento in particolare alla famiglia, che ripropone già dal principio, per volontà del Creatore, l’immagine della vita trinitaria, perché in essa ci sono più persone, ma che formano unità. Ricordo poi la Chiesa, che deve essere una grande famiglia, dove siamo in molti, ma per formare una cosa sola. Le ricordate le parole di Gesù? Solo se saremo uniti daremo la nostra bella testimonianza cristiana, la testimonianza che ci rende credibili. E’ la testimonianza più grande, quella dell’unità, perché è l’unità fra di noi che manifesta l’essenziale su Dio, il suo mistero di unità, di amore.
Don Francesco Zampini

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