Palestinesi feriti da soldati israeliani mentre mietevano il grano

Ancora sangue in Cisgiordania. Secondo una prima dichiarazione del portavoce dell'Esercito israeliano ci sarebbe stato un tentativo di accoltellamento vicino ad un insediamento. Ma, sia l’inchiesta condotta dalle Forze Armate che le dichiarazioni di testimoni oculari sollevano molti dubbi su ciò che realmente è accaduto. L’incidente, conclusosi con il ferimento di due persone, è avvenuto mentre una famiglia palestinese era intenta a raccogliere il grano in un terreno di proprietà.

Nella dichiarazione iniziale dell'Esercito si parlava di "un tentativo di aggressione" da parte di contadini palestinesi nelle vicinanze dell'insediamento di Amichai. «Due terroristi hanno cercato di pugnalare i soldati che operavano nell'area e che hanno risposto esplodendo colpi di mitraglia».  Ma successive indagini dell'Esercito hanno prodotto un quadro diverso.

Uno dei feriti, Murad Abu Alia, insieme a tre testimoni oculari, ha riferito ad Haaretz una storia diversa. Murad, che ora è ricoverato nell’ospedale di Ramallah, ha affermato: “Stavo mietendo il grano su un mio terreno, tra i villaggi di Al-Mughayyir e Turmus Ayya, insieme ai fratelli, alla moglie e ai figli, quando si sono avvicinati dei soldati che ci hanno intimato di sederci immediatamente. Hanno poi sparato tre proiettili alla gamba sinistra di mio fratello Imad. Mi sono avvicinato e ho chiesto loro di smettere, ma mi hanno ferito allo stomaco».

Nadal, il fratello di Murad, è d'accordo e rincara la dose: «L’Esercito ha dichiarato che noi abbiamo tentato di attaccarli con una falce, ma è una menzogna, chiunque ha intenzione di pugnalare un soldato non sarebbe venuto in zona con moglie e figli piccoli. Siamo stati attaccati senza motivo, solo perché stavamo lavorando la nostra terra. Probabilmente è loro intenzione sottrarcela.» Nella foto:Murad Abu Alia uno dei palestinesi feriti dai soldati israeliani.