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Proteste a Gerusalemme

  • nicoscopelliti
  • 1 set 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

Gerusalemme - Negli ultimi mesi, centinaia di migliaia di israeliani hanno cominciato a protestare, pacificamente, in Balfour Street, la via della residenza del premier  Benjamin Netanyahu, leader indiscusso del Likud da oltre vent’anni (nonostante i tre processi per corruzione, frode ed abuso d’ufficio, che gli pendono sulla testa come una spada di Damocle), senza alcuna intenzione di dimettersi. Ormai è diventato un appuntamento fisso tutti i sabato sera, con autobus che arrivano dal nord e dal sud del Paese, e a cui partecipano cittadini di ogni età, classe sociale e partito politico. Proteste non solo a Gerusalemme ma anche all’estero: dal Mare del Nord all’Atlantico, dal Pacifico fino agli Antipodi: Amsterdam, Boston, Berlino, Cambridge, Los Angeles, Madrid, Miami, New York, San Francisco, Sydney, Oslo, Toronto,  Vancouver e Washington. Non si tratta di un movimento politico ma di una piattaforma, chiamata Defend Israeli Democracy, nata spontaneamente, per la salvaguardia della democrazia. La foto è di Jeson Link, da Berlino.


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